Strategie e trucchi in 14 mosse
Quando dobbiamo parlare in pubblico per una lezione, presentazione o una relazione, la prima cosa di cui ci preoccupiamo sono le slide, l’argomento, l’evento dove sarà e solo dopo che abbiamo fatto la nostra presentazione ci preoccupiamo se il nostro messaggio è riuscito a catturare l’attenzione del pubblico e se siamo stati seguiti fino alla fine.
Invece quella è la prima cosa che dovremmo pensare perché è inutile lavorare sodo, fare tante ricerche, preparare grafici e tante bellissime slide se poi il messaggio che vogliamo trasmettere non viene recepito perché il pubblico perde velocemente l’attenzione e ci troviamo davanti queste scene.
Se hai 60 minuti per parlare, pensi di ricevere un’ora intera dell’attenzione del pubblico?
Lo sai che normalmente il 90% del tuo pubblico inizia a perdere l’attenzione nei primi 5 minuti della tua presentazione?
Catturare l’attenzione del pubblico da subito e tenerlo sintonizzato con il tuo discorso è la differenza tra una presentazione di successo e una molto noiosa. Pensaci bene, devi conquistarlo fin dal primo momento in cui ti rivolgi a loro.
Come catturare l’attenzione del pubblico?
Se cerchi su Google l’argomento “catturare l’attenzione del pubblico“, troverai un sacco di relatori e di esperti di public speaking che ti daranno i loro 5, 10 o “X” suggerimenti su come creare un buon aggancio per impostare un discorso perfetto.
Di seguito ho riassunto le migliori idee di aggancio che secondo me hanno il maggior impatto. Questi suggerimenti non sono obbligatoriamente da usare in ogni circostanza ma devono essere scelti ogni volta in relazione a quello che sei chiamato a relazionare, alle tipo di pubblico e al tipo di evento.
Per ognuna ho creato anche piccole varianti che ho avuto modo di testare in alcune circostanze e ti assicuro che hanno avuto successo.
Ora basta perdere tempo e passiamo ai fatti, (detto da un chiacchierone come me…….)
Le 14 tecniche che consiglio
Diamo un’occhiata alle migliori idee su come iniziare una presentazione e focalizzare l’attenzione del pubblico sul tuo messaggio:
1. Interagisci con il primo relatore
Se sei chiamato a parlare ad una conferenza, è molto raro che tu sia solo. Di sicuro ci saranno altri relatori come te, e tu potresti non essere il primo a parlare, anzi auguratelo, perché questo ti permetterà di ascoltare gli altri e pensare come catturare l’attenzione del pubblico.
Una buona strategia è collegare il tuo discorso all’intervento di chi ti ha preceduto. Collegando il tuo intervento agli altri, dimostri di essere stato un ascoltatore attivo mentre eri tra il pubblico e darai un buon esempio di come ti aspetti che il tuo pubblico si comporti durante un discorso.
Potrai ascoltare, mentre sei tra le altre persone, le aspettative che hanno dell’evento, i loro interessi e le loro critiche, sfruttare bene questa strategia può darti un buon vantaggio.
Quasi dimenticavo, spera che chi ti ha preceduto non sia più bravo di te a catturare l’attenzione del pubblico, ma quella non si chiama strategia, ma sfiga.
2. Storytelling
Non c’è modo migliore di iniziare una presentazione con una storia. Lo storytelling è una buona strategia per catturare l’attenzione del pubblico perché dimostra che sei umano e che hai sentimenti. Le storie emozionano e diventa ancora più potente se è una storia personale.
In questo modo il pubblico si sentirà più vicino a te e si fiderà di te, perché vede in te qualcuno che condivide parte di se stesso e otterrai la sua fiducia ma anche la sua attenzione e se hai usato una storia personale addirittura crea empatia.
Raccontare una storia è davvero una strategia vincente, ma non è per tutti, bisogna essere in grado di raccontarla. Le storie sono come le barzellette, alcuni le raccontano e ti fanno piegare in due dalle risate, altri …… lasciamo stare.
Questo voglio dirtelo da subito perchè se ti reputi un cattivo narratore (di storie e di barzellette), allora lascia stare e non provarci altrimenti fai peggio. Pensaci un attimo, se è così passa al prossimo punto oppure continua a leggere.
Normalmente, quando inizi a parlare, le persone sono stanche per gli altri interventi, e il loro livello di attenzione non è pronto per il tuo messaggio principale o per la tua call to action.
Non è necessario presentarsi all’inizio. La tua presentazione può essere rimandata a quando il pubblico ti starà davvero ascoltando e non iniziare dicendo la solita e scontata frase “oggi vi parlerò….etc etc”, già sono a conoscenza di quello che devi trattare, il programma lo hanno letto tutti (solitamente per vedere quando c’è il coffee break).
Se inizi a dire loro quanto sei bravo, perché sei bravo, ti allontanerai immediatamente dal pubblico, non sarai percepito come uno di loro, quindi sarà più difficile per il pubblico connettersi con te.
Lo psicologo Shawn Achor spiega che il suo segreto è di iniziare subito con una divertente storia personale sulla sua infanzia che racconta per 2 minuti e 50 secondi circa, fino a quando il pubblico simpatizza con lui, per poi comunicare il suo messaggio.
Infatti, il pubblico lo percepisce come normale ed empatico quando condivide la sensazione di essere un ragazzo medio, circondato da ragazzi più intelligenti, in una così grande università, in questo modo fa si che il suo background non lo allontani dal pubblico.
Anche durante il racconto di una storia, realizzare delle slide è importante, aiuta il pubblico a visualizzare la storia. Se hai deciso di raccontare una storia personale, mostra delle tue foto. Catturare l’attenzione del pubblico con una tua storia raccontata direttamente da te avvicina chi ti ascolta e se la storia è ben raccontata farà sentire loro quanto sia reale la tua storia e attirerà la loro attenzione.
Ti invito a guardare la prima parte di questo video di Ted di Stefano Andreoli per capire la vera potenza dello storytelling.
Se non vuoi raccontare una storia personale o non ne hai una, ti consiglio di inventarne una. La cosa più importante è che la tua storia appaia reale, perché se il pubblico pensa che lo stai ingannando, non si fiderà di te e perderai ogni possibilità di entrare in sintonia con loro.
La realtà è che lo storytelling è molto più che raccontare storie. Devi creare qualcosa che si leghi al tuo messaggio, relazione, lezione e non è facile, ma di questo ne parliamo un altra volta.
3. DOMANDE E INTERAZIONI CON IL PUBBLICO
Cosa c’è di più coinvolgente che porre domande al tuo pubblico fin dall’inizio della tua presentazione?
Alcuni esperti di public speaking sconsigliano questa tecnica, pensano che fare domande mette il pubblico in difficoltà, pensano di creare ansia e di mettere sotto esame chi li ascolta. Invece io penso che possa essere un ottima strategia e adesso vi spiego il perchè.
1- Le domande accendono la curiosità della gente, il loro cervello inizierà a cercare la risposta. Se la conoscono, vogliono sapere se la risposta è corretta, se non la conoscono sono interessati a concentrarsi su di te per ottenerla.
2 – Rispondere a una domanda funziona come una ricompensa, perché le persone si sentono soddisfatte per il fatto di aver cancellato un dubbio. La curiosità della gente farà sì che si concentri su di te per trovare la risposta.
3 – Quando poni una domanda, ti affianchi al tuo pubblico che si sente nella tua posizione e vuole aiutarti a rispondere alla domanda. Se ti percepiscono come uno di loro, hai conquistato la loro fiducia e quindi la loro attenzione.
Ci sono diversi tipi di domande che potresti porre come buon aggancio per un discorso perfetto:
DOMANDE SI/NO
Queste domande ti aiutano a interagire con il pubblico. Avendo solo risposte semplici, non creano ansia e a questo tipo di domanda il pubblico risponde facilmente, basta chiedere alle persone di votare “Si” alzando la mano e poi di fare lo stesso se, invece, vogliono votare “No“.
Puoi adottare questa tecnica ogni volta che hai una domanda a scelta multipla, in modo che il pubblico possa votare una singola opzione alzando semplicemente la mano.
Potresti chiedere come sono influenzati dal problema che risolverai durante la tua presentazione:
- “Alzate la mano se vi siete addormentati durante una presentazione”.
- “Chi sa come catturare l’attenzione del pubblico?”
Se addirittura alla domanda “quanto di voi si sono addormentati ………etc”, fate seguire la frase pronunciata con un tono di voce più basso, “è successo anche a me”, farai capire che sei uno di loro, che sei umano, e anche chi non alzava la mano per timore o per timidezza, a quel punto non avrà più paura e l’alzerà.
Questa è una buona tecnica da utilizzare per controllare la reattività del pubblico.
DOMANDE A RISPOSTA APERTA
Utilizzando domande a risposta aperta, ti aspetti che il pubblico sviluppi una risposta. Questa tecnica consente di aprire una vera e propria discussione con il pubblico.
In questo modo le persone possono però rispondere in base alle loro sensazioni senza nessun filtro, e possono metterti in difficoltà con la loro risposta.
Personalmente questa tecnica non mi piace anche se si tratta di una tecnica incredibilmente potente ma, allo stesso tempo, lasciando libero il pubblico di sviluppare il proprio discorso, rischi di ottenere opinioni controverse.
Se decidi di usarla, assicurati che tutti possano essere ascoltati quando parlano dal pubblico, perché non sono in piedi davanti a tutti con un microfono. Assicurati che ci sia una hostess che può portare il microfono alle persone perché rispondano, ma questo dipende dalle dimensioni dell’evento. A te spetta il compito di scegliere qualcuno del pubblico che risponda.
Se non hai una hostess, una buona pratica è quella di ripetere la risposta al pubblico per assicurarsi che tutti la sentano. Così facendo, darai loro la sensazione di essere parte del dialogo e dimostrerai che sei attento a tenere tutti informati.
DOMANDE RETORICHE
La domanda retorica si riferisce a quelle domande poste da un oratore che non si aspetta di ricevere una risposta. Anche se sai di non volere una risposta, il pubblico non sa se si tratta di una domanda retorica.
Il loro cervello si attiva automaticamente per elaborare una risposta. Semplicemente facendo questo, accenderai i loro cervelli e questo aiuterà a catturare l’attenzione del pubblico.
Per aumentare l’effetto delle domande retoriche, ti consiglio di fermarti subito dopo averle fatte. In questo modo la gente sarà costretta a pensare a una risposta. Se parlerai troppo velocemente e salterai subito alla risposta, non avranno il tempo di pensarci loro.
Devi mostrare che stai pensando alla risposta in tempo reale, farà sentire il pubblico vicino a te, si sentiranno coinvolti e cercheranno di aiutarti con le loro risposte. Questo significa che stanno già interagendo con te, così avrai la loro attenzione.
Se deciderai di scegliere le domande aperte, non ne farai più di una o due. D’altra parte, se deciderai di porre una sequenza di domande in cui il pubblico deve alzare la mano, potrai farne più di due o tre.
DOMANDE CON l’EFFETTO SORPRESA
Un bella strategia che puoi usare è quella di mandare il pubblico in un’unica direzione mentale, per poi dirgli che si sbaglia. Detta cosi so che sembra strano, ma lascia che ti faccia un esempio.
Poni una domanda e dai 3 possibili opzioni: A, B e C, e chiedi al pubblico di votare una delle 3.
Dopo che avranno votato, gli dirai che nessuna delle tre risposte era quella corretta. A questo punto, potrai dire la risposta corretta.
Con la risposta corretta puoi costruire il tuo discorso passo dopo passo, commentando il motivo per cui le 3 opzioni sono sbagliate. In questo modo ti seguiranno in modo naturale e tu potrai trasmettere il messaggio.
Questo è un ottimo aggancio per un discorso perfetto durante la tua presentazione.
DOMANDE DIRETTE
Le domande dirette possono essere spaventose, ed è per questo che è una tecnica potente.
In questo caso, poni una domanda e scegli qualcuno della prima fila tra il pubblico che ti dovrà rispondere. Fai attenzione, se la persona non conosce la risposta o se ti rendi subito conto che è timida, si sentirà in imbarazzo, quindi scegli innanzitutto una domanda facile e se anche a questa la persona sembra non avere una risposta aiutala subito accompagnando l’aiuto con un sorriso per far svanire subito l’ansia e l’imbarazzo.
Prima ti ho detto di prendere qualcuno tra la prima fila e c’è un perchè. Se scegli una persona nel mezzo della sala, l’ansia e l’eventuale imbarazzo raddoppia, quella persona si vedrà circondata da tante persone che lo guardano e rischia di bloccarsi del tutto anche se conosce la risposta.
Viceversa in prima fila non vedrà altre persone al di fuori di quelle accanto e avrà solo te da guardare che prontamente, in caso di imbarazzo sarai capace con un sorriso e con l’aiuto a risolvere il tutto.
Ricordati, importante, gestire subito l’imbarazzo, altrimenti si crea subito un’atmosfera di tensione, non devi creare un’atmosfera da esame. Tuttavia, la gente saprà che potresti chiamarli all’improvviso ad unirsi al dialogo. Pertanto, faranno attenzione a non farsi cogliere impreparati.
PRESENTAZIONE
Questa tecnica è molto usata ed è un buon rompighiaccio, ma non sto partando di iniziare con te, inizia con il tuo pubblico e chiedi loro di presentarsi uno per uno.
Chiedi loro non solo di presentarsi ma anche di aggiungere la risposta ad una domanda, “cosa si aspetti di imparare durante il mio discorso?”, così puoi già capire le loro aspettative ed essere sicuro che parlerai di qualcosa di rilevante per il pubblico.
Conoscere le persone che hai di fronte ti permette anche di acquisire conoscenze sul tuo target così sarà più facile per te entrare in contatto con loro.
Per esempio, se so che Giovanni si aspetta di imparare X e Y, quando sto per parlare di quell’argomento posso chiamarlo per nome e dire qualcosa del tipo: “Ehi Giovanni, ora parliamo di quello che ti interessa”. Così facendo, lo sveglierò e attirerò la sua attenzione, mostrerò agli altri che ricordo i loro nomi e quello che hanno risposto all’inizio anche se poi in verità non li ricordate tutti, (ma loro non lo sanno).
È una buona tecnica per scoprire i nomi dei tuoi interlocutori, così ogni volta che parlerai con loro, potrai chiamarli per nome e questo ti farà percepire decisamente più vicino.
4. CONCEDERE UNA PAUSA
Se la tua relazione o il tuo corso dura un ora o di più, una strategia indiscussa è quella di concedere una pausa.
Il primo motivo per cui dobbiamo concedere una pausa è per permettere al cervello di chi ci sta ascoltando di memorizzare e metabolizzare quello che abbiamo detto e per liberare spazio per poter ascoltare ancora.
Devi immaginare lo studio/apprendimento come un processo analogo all’allenamento in palestra. I muscoli non crescono mentre pompi ghisa in una sala pesi, crescono dopo averlo fatto, come conseguenza dello sforzo, proprio mentre ti riposi.
Lo stesso accade per l’apprendimento. Noi sforziamo la mente, la nutriamo di informazioni nuove da comprendere e rielaborare ma è poi, nelle pause e nel sonno che quelle informazioni si consolidano e si trasformano in conoscenza.
Inoltre, è nelle fasi di riposo che la mente libera lo spazio necessario ad imparare qualcosa di nuovo. Senza il giusto tempo di riposo, insomma, non c’è modo di imparare efficacemente, inoltre alla ripresa dei lavori avrai la possibilità di utilizzare subito una nuova strategia per catturare l’attenzione del pubblico.
Anche durante la lettura di questo articolo, se ti concedi una pausa, quando riprenderai la lettura sarai più attendo.
Se il tuo intervento è iniziato dopo tanto tempo dall’ultima pausa, comunica subito al pubblico che dopo x minuti la concederai. In questo modo le persone apprezzeranno favorevolmente la tua comunicazione e ti seguiranno per il tempo restante.
5. ENUNCIA UN FATTO SCIOCCANTE
Questo è il classico aggancio che lascia il pubblico con la bocca aperta, fissandoti. Per creare questo effetto, normalmente si usa una statistica sorprendente.
Puoi catturare la loro attenzione agendo sulle loro paure. Se fai leva in modo appropriato sull’incertezza, puoi creare ansia, e le persone avranno bisogno delle tue risposte per superare le loro paure e sconfiggere la propria ansia.
Vuoi sapere cosa disse Jorge Soto usando questa tecnica in un suo discorso TED?, “Ad 1 persona su 3 che siede in questo pubblico verrà diagnosticato un qualche tipo di cancro”. La gente ha paura del cancro, quindi inizio a seguirlo attentamente per scoprire se poteva fornire una soluzione al problema.
6. SAPEVATE CHE…
Quando inizi con la formula “Sapevate che…?” e aggiungi il fatto, stai creando delle aspettative. Il trucco è scegliere le statistiche più efficaci per rendere il pubblico interessato al tuo messaggio. Pertanto, hai bisogno di una statistica che corrisponda alla tua presentazione.
Per ottenere il sapevate che giusto è una buona pratica fare qualche ricerca nel tuo campo; ma puoi anche trovare siti web pieni di fatti che puoi usare come esempi:
- Thomas Alva Edison aveva paura del buio (sarà per questo che inventò la lampadina?)
- Lo sapevate che originariamente, la Coca Cola era verde?
- Lo sapevate che la persona media si addormenta in 7 minuti?
- La Terra viene scossa dai terremoti più di un milione di volte all’anno.
- Lo sapevate che l’accendino è stato inventato prima dei fiammiferi?
- Lo sapevate che l’attività cerebrale è maggiore durante la notte, rispetto al giorno?
Se deciderai di scegliere questa tecnica, le tue slide giocheranno un ruolo cruciale.
7. USA CITAZIONI PER CATTURARE L’ATTENZIONE DEL PUBBLICO
Iniziare con una citazione famosa ti permette di connetterti rapidamente con il pubblico e di svegliarlo.
Joseph Roux disse che “Una bella citazione è un diamante nelle mani di una persona di spirito e un sasso nelle mani di uno stupido”.
Sono d’accordo con lui, perché la citazione giusta può aiutarti a impostare il tono della tua presentazione di lavoro e farti riscuotere successo. L’apertura con una famosa citazione è un ottimo modo per catturare l’attenzione del pubblico e per prendere in prestito credibilità da qualcuno che è ben riconosciuto e accettato da tutti.
Hanno un potente effetto comunicativo, devono essere usate con attenzione, chiaramente bisogna assolutamente essere sicuri che la citazione che scegli abbia una corrispondenza con il tuo messaggio.
Deve essere pertinente a ciò che si vuole dire, quindi prenditi il tempo necessario per scansionare le fonti e trovare la migliore citazione per il tuo discorso, ci sono diverse fonti in rete, ma di questo ne parliamo un altra volta.
Le citazioni con maggior effetto su pubblico sono le citazioni famose e le citazioni di film.
Le prime hanno un effetto potente e comunemente accettato sulle persone. Le citazioni dei film sono una conoscenza comune, i film hanno un ruolo centrale nella vita della maggior parte delle persone.
8. DAI VITA AL SOGGETTO
Conosci la frase “Un’immagine vale più di mille parole”. Significa che un’idea complessa può essere trasmessa con una sola immagine, o che un’immagine trasmette il suo significato più efficacemente di una descrizione.
L’apertura con un’immagine, di un video o un oggetto di scena permette di dare immediatamente vita al soggetto.
Se sei un buon presentatore, potrai sicuramente fare leva sull’immaginazione del tuo pubblico, ma se metterai il soggetto davanti ai loro occhi, non è nemmeno una questione di immaginazione, è semplicemente vero.
Supponiamo che tu sia incaricato di presentare il nuova applicazione per smartphone. Potresti iniziare a parlare delle caratteristiche e di tutte le funzioni che ha, potresti dire al tuo pubblico come attivarla sui loro smartphone, oppure potresti semplicemente mostrare loro foto o un video dove tante persone usano quella app per svariati usi.
- Se userai un’immagine o un oggetto di scena sarai più veloce, perché il tempo di elaborazione di un’immagine è molto veloce, e un oggetto di scena viene normalmente mostrato da un presentatore che interagisce con esso.
- Se invece mostrerai un video, fai attenzione che perderai l’attenzione del pubblico per tutta la durata del video e dovrai riprenderla una volta che il video sarà terminato. Se mostri un video, spostati lateralmente e resta in silenzio per lasciare spazio al tuo pubblico di vivere in pieno il messaggio che il video sta trasmettendo senza distrazioni.
Un video, più che un’immagine, può aiutare a trasmettere al pubblico un intero ambiente emozionale. È possibile mostrare una demo di un prodotto, ma è anche possibile mostrare un trailer potente con musica e filmati coinvolgenti.
9. FAI RIDERE IL PUBBLICO
Catturare l’attenzione del pubblico e farlo ridere Non è un compito facile. Non è scontato che una battuta sia sufficiente per far ridere il pubblico, oppure il pubblico potrebbe perdersi la battuta e in questo caso avrai un assenza di reazione.
Da studi, è opinione comune che se vuoi utilizzare questa strategia, il modo migliore per far ridere il pubbico è raccontare una barzelletta. Anche in questo caso come per lo storytelling, se pensi di non essere in grado di raccontarle, lascia stare.
È facile trovare barzellette online. Ci sono anche siti web che organizzano le barzellette per categoria, ti basterà fare un semplice ricerca in rete per trovarle.
E cosa succede se non ridono? Beh, il tuo aggancio è morto, ma questo non significa che hai rovinato l’intera presentazione, quindi ignora la reazione e continua ad andare avanti come se non fosse accaduto nulla.
Personalmente uso molto questa tecnica ma in base alla mia esperienza, spesso raccontare una barzelletta non è sufficiente per far ridere il pubblico bisogna sentire il momento, bisogna sentire il legame con loro e bisogna comportarsi in modo così sorprendente da far scattare automaticamente il divertimento. Devi cercare di capire se il pubblico è predisposto o disposto a ridere.
10. SCATENA L’IMMAGINAZIONE DEL PUBBLICO
Un modo molto efficace per usare questa tecnica è iniziare con “Chiudete gli occhi e immaginate“, perché chiudendo gli occhi, le persone si concentreranno sulla visualizzazione delle immagini, senza essere distratte dall’ambiente o dall’oratore. Inoltre, potresti anche preparare una sorpresa per quando riapriranno gli occhi.
Puoi anche iniziare con un “e se…“.
Devi spingere il pubblico a rappresentare con la loro immaginazione uno scenario ideale che potrebbe essere vero, naturalmente, deve essere uno scenario desiderabile per il pubblico. Facciamo un esempio:
Hai scoperto una cura per il covid, potresti iniziare a dire: “E se i decessi per covid si fermassero oggi?” per poi continuare da quel punto.
“E se non potessi più perdere qualcuno di caro, un genitore o un amico, a causa del covid?” e così via. Puoi continuare ad andare avanti e a costruire aspettative, e più ti spingerai oltre, più il pubblico sarà curioso e ti seguirà.
Usando la parola “immaginate“, accendete la mente delle persone e le costringete a cominciare a vedere le immagini e a sentirsi presenti durante l’evento.
11. USA UNA METAFORA SORPRENDENTE
Inizia con un’immagine solo per creare un effetto di suspense legato al tuo messaggio, poi svela il tuo messaggio passo dopo passo con una metafora.
Il presidente di una società aveva bisogno dei suoi manager per tagliare i costi. Piuttosto che mostrare grafici, tabelle e fogli di calcolo, ha aperto la riunione chiedendo:
“Cosa ha affondato il Titanic?” Quando tutti risposero, “un iceberg“, egli mostrò sullo schermo una bellissima immagine ad alta definizione di un iceberg: la punta dell’iceberg era chiaramente visibile sopra l’acqua; la porzione molto più grande era poco visibile sotto la superficie dell’acqua.
“La stessa cosa sta per accadere alla nostra società, ha continuato. I costi nascosti – i pericoli sotto la superficie – stanno per affondare questa compagnia. Ho bisogno ora del vostro aiuto“.
12. ABBINA PIÙ TECNICHE INSIEME
Abbiamo visto ed esaminato una lunga lista di tecniche ora dovrai scegliere la tua tecnica in base alla situazione specifica e al tuo pubblico, all’evento al soggetto.
Tuttavia, nessuno ha detto che non è possibile combinarne più di una per creare la tua speciale apertura perfetta.
13. IL POTERE DEL SOGGETTO
Questa non la chiamerei una strategia ma piuttosto un colpo di fortuna, la possibilità di poter presentare qualcosa di sconvolgente, di atteso e che tutti vogliono sentire e scoprire.
Quando Steve Jobs presentò per la prima volta l’iphone quella presentazione non aveva bisogno di molte strategie per catturare l’attenzione del pubblico. Era il soggetto stesso che attirava l’attenzione.
L’iphone era stato preannunciato, pubblicizzato, si potevano vedere piccoli particolari in anteprima, tutte strategie per portare il pubblico e i futuri acquirenti a prepararsi al grande evento.
Non avevi bisogno di catturare l’attenzione del pubblico perchè erano già sincronizzati con steve addirittura prima dell’evento. Piuttosto in questo caso quello che ha giocato la carta vincente è stata la preparazione dell’evento.
Accade spesso che si utilizzi questa tecnica dell’anticipazione, ogni volta che la apple presenta un nuovo IOS, ogni volta che Samsung presenta un nuovo smartphone o come quando Elon Musk presentò Tesla.
Steve Jobs era un grande speaker ma aveva il vantaggio di avere un soggetto unico, qualcosa che ha cambiato la visione mondiale del telefono cellulare inventando l’iphone.
Non voglio essere presuntuoso ma credo che se avessi avuto l’occasione di trovarmi al posto di Steve Jobs avrei ugualmente fatto il botto, (mi piace dirlo così).
Chi ha la fortuna di sfruttare il grande potere del soggetto non ha bisogno di grandi strategie, auguro a tutti di presentare eventi straordinari che possano cambiare la nostra vita, chiaramente in meglio.
14. PROVA IL TUO DISCORSO
Questo ultimo punto lo reputo quello più importante e da non dimenticare mai. Capita spesso che invitati a parlare di un argomento, ci si sente sicuri in quanto si conosce bene il soggetto e perchè hai già pronte delle slide che avevi usato per altre presentazioni.
Non ti manca nulla, hai solo bisogno di sapere dove e quando e ti senti pronto. Se farai in questo modo, puoi dimenticarti di catturare l’attenzione del pubblico e stai certo che la tua presentazione non avrà successo.
Ogni relazione, discorso, presentazione devi provarla, immagina di essere un attore che deve provare il suo copione, testare le pause, i tempi, le battute. Trova tu il modo che più ti è comodo, davanti ad uno specchio, con la tua famiglia o con i tuoi collaboratori.
Allenati a non girare mai le spalle al pubblico, a non leggere le slide. Gli appunti che hai davanti usali solo come scaletta e mai come testo. Puoi inserire tutte le tecniche che vuoi ma non dimenticare di inserire la spontaneità.
Ricordati, l’improvvisazione è sinonimo di fallimento
Conclusioni
Se hai già letto altre guide simili avrei visto che ci sono tante altre tecniche e strategie per catturare l’attenzione del pubblico e iniziare una presentazione di successo. Io personalmente ho scelto queste scartando tante altre perchè le reputo poco fattibili.
Tecniche diverse che puoi trovare in rete, spesso le ho trovate complicate, anche se valide, si rischia di allungare i tempi di preparazione e di confonderti, inoltre se non si è un buon speaker dai un immagine sterile a tutto il discorso.
Se il pubblico ha la sensazione che stai seguendo un copione e non sei spontaneo non ti riterrà parte di loro e i famosi minuti di attenzione diventeranno davvero pochi.
Spero che queste tecniche ti possono essere di aiuto, se ne conosci altre non esitare a scriverle nei commenti, sono un libro aperto è ho sempre fame di imparare qualcosa dagli altri.
Se hai trovato interessante questo articolo, lasciami un commento e se hai voglia di dare un occhiata a quello che scrivo ti invito a guardare il mio blog.
Perché Semplicemente io? Non ho la presunzione di insegnare nulla ma semplicemente di condividere quello che ho imparato lungo la strada.. perché spesso ha aiutato me e penso che possa aiutare anche agli altri.
Un abbraccio e buon blogging ma soprattutto buona vita a te.
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