DDL ZAN: facciamo chiarezza

da | Parliamone

Del Ddl Zan se ne sta parlando e discutendo molto, a volte bene e a volte male. Sono diverse le manifestazioni che si stanno svolgendo nel mese di giugno a favore della sua approvazione, in concomitanza con il mese del “pride“.

Il DdL Zan sta facendo molto discutere non solo nelle aule del Parlamento ma anche in TV e sui social, dove è partita una campagna per l’approvazione della Legge e molti personaggi pubblici si sono schierati a favore,

sostenitori ddl zan

Sono molte le proteste contro il disegno di legge, che hanno portato anche a momenti di tensione, ora si aggiunge la polemica anche sul Vaticano che avrebbe fatto pressioni per non far approvare il DDL Zan in quanto violerebbe il Concordato tra Stato e Chiesa.

La discussione sul ddl Zan richiama l’opinione pubblica, in un dibattito che porta sempre allo scontro tra chi è a favore e chi è contro.

Ma cos’è il DDL Zan?

La legge Zan contro l’omofobia si propone di prevenire e contrastare la discriminazione e la violenza basate sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità.

La proposta di legge, approvata in prima lettura alla Camera il 4 novembre e ora all’esame della commissione Giustizia del Senato. Nata su iniziativa del deputato Alessandro Zan. Il testo prevede l’estensione dei cosiddetti reati d’odio per discriminazione razziale, etnica o religiosa (articolo 604 bis del codice penale), a chi compia discriminazioni verso omosessuali, donne, disabili.

DDL Zan: le modifiche

In sostanza il ddl Zan prevede 4 modifiche alla normativa già esistente. 

1 Modifica

Art.2 e 3 – riguarda l’aggiunta dei reati di discriminazione basati “sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere o sulla disabilità” all’articolo 604-bis e 604-ter del codice penale, che puniscono l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi “razziali, etnici, religiosi o di nazionalità”.

2 Modifica

Art.6 – riguarda l’articolo 90-quater del codice di procedura penale in cui viene definita la “condizione di particolare vulnerabilità della persona offesa”. Attualmente l’articolo contiene solo la specifica relativa all’odio razziale. Mentre il ddl Zan prevede di aggiungere le parole “fondato sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere”.

3 Modifica

Art. 8 – riguarda il decreto legislativo del 9 luglio 2003, numero 215, sulla parità del trattamento degli individui indipendentemente dal colore della pelle o dalla provenienza etnica, al quale aggiunge alcune misure di prevenzione e contrasto delle discriminazioni legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere.

4 Modifica

Art.5 – riguarda la legge Mancino. Più che di modifica si tratta in questo caso di disposizioni tecniche che servono a coordinare la legge contro l’omotransfobia con le norme già vigenti che perseguono i delitti contro l’eguaglianza. 

DDL Zan: nel concreto

Lo scopo del DDL ZAN è quello di estendere la portata dei crimini d’odio contenuti nella legge Mancino del 1993 (ricordiamo che al momento è l’unica normativa di contrasto ai crimini d’odio) e di integrare delle aggravanti per dei reati (quelli di violenza) che già tutelano l’individuo in quanto tale (ogni cittadino che subisca una violenza può ricevere giustizia a prescindere dalla presenza di aggravanti).

Quando viene commessa una violenza che può limitare la libertà fisica o morale di un soggetto è illegale ma quando la violenza viene commessa nei confronti di qualcuno perché appartenente ad una determinata fede religiosa o gruppo etnico è più grave perché quel genere di aggressioni si basano su sentimenti di superiorità razziale o religiosa, stabilisce di punire più severamente le forme di violenza dettate da ideologie fondate sull’odio nei confronti del diverso.

Il ddl Zan rende l’atto di violenza o l’istigazione alla violenza nei confronti di una persona in quanto omosessuale o transessuale, grave quanto commettere violenza contro una persona di  colore o musulmano.

Gli oppositori al ddl Zan sostengono che la proposta porterebbe all’arresto di chi si dichiara contrario ad esempio al matrimonio tra persone dello stesso sesso e quindi per estensione porterebbe ad una grave limitazione della libertà di pensiero (articolo 21 della Costituzione).

Secondo questo ragionamento, visto che l’aggravante omotransfobica si andrebbe ad aggiungere a quella etnico e religiosa della legge Mancino, oggi in Italia si rischia la galera se si dice qualcosa contro le altre etnie o le altre religioni.

diritti di tutti

Ma è proprio così ? Nel 2018 in Alto Adige un partito politico affisse dei manifesti elettorali con la scritta “Ripulire l’Alto Adige” e in basso c’era una foto di clandestini. Le disposizioni dell’attuale legge Mancino non sfiorarono minimamente questo partito perché il cartellone venne considerato dalla Procura di Bolzano come manifesto politico e non come una forma di discriminazione razziale.

Ricordate sicuramente l’uccisione di Willy Monteiro Duarte a Colleferro ad opera dei fratelli Bianchi, attualmente sono al processo per omicidio aggravato da futili motivi perchè il giudice non ha trovato indizi  di una motivazione razziale.

In altre parole deve essere chiaro che non è illegale dire che si è contrari al matrimonio gay o all’adozione da parte di coppie gay e non diventa più grave picchiare una persona omosessuale.

Con il ddl Zan diventerà più grave picchiare una persona perché omosessuale. Se un giudice troverà indizi di una motivazione omofoba alla base di un’aggressione potrà introdurre un’aggravante.

Ricorderete l’aggressione nella metropolitana di Roma da parte di un uomo, che aveva visto due ragazzi baciarsi, ha attraversato i binari per picchiarli in quanto omosessuali. Senza DDL Zan è aggressione per futili motivi, con DDL Zan è aggressione con l’aggravante dell’omofobia. E le aggravanti hanno questo compito: rendere più grave un reato per mandare un messaggio.

Il ddl Zan prevede l’istituzione il 17 maggio della giornata nazionale contro l’omofobia dedicata alla promozione della cultura del rispetto e dell’inclusione prevede anche che le scuole di ogni ordine e grado inseriscano nella propria offerta formativa programmi di sensibilizzazione a questo tipo di discriminazioni.

Il 17 maggio peraltro già si celebra la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia, la transfobia, ricorrenza promossa dal Comitato Internazionale per la Giornata contro l’Omofobia e la Transfobia e riconosciuta dall’Unione europea e dalle Nazioni Unite. La data scelta non è casuale. Il 17 maggio 1990 coincide con la decisione di rimuovere l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall’Oms.

In uno Stato in cui si deve poter vivere la propria identità in maniera libera, aggredire qualcuno è sbagliato ma aggredire una persona perché è omosessuale annulla tutto ciò su cui si fonda la società in cui viviamo e che stiamo costruendo: ed è proprio questo il punto.

Spero di aver fatto un pò di chiarezza con questo articolo, ma la chiarezza di cui abbiamo bisogno, forse, è quella della nostra anima e del nostro saper essere UMANI, cittadini del mondo, costruttori di un futuro migliore.

Il ddl Zan articolo per articolo (qui il pdf)


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